Agli inizi del 1506 G. decise con la massima determinazione di recuperare Perugia e Bologna, allora sotto la signoria di fatto, rispettivamente, dei Baglioni e dei Bentivoglio. Il 21 aprile il concilio filofrancese riunito a Milano sospese G. dal governo spirituale e temporale, ma già il 3 maggio il papa rispondeva aprendo il concilio Lateranense V alla presenza di 16 cardinali, 70 vescovi e una trentina di altri prelati. Il carattere complessivamente ‘non esemplare’ di G., seppure tra diverse sfumature, è del resto sintetizzato con formula lapidaria da Nino Borsellino (L’età italiana. Apostoli in Roma, commissionato probabilmente allo scultore Andrea Bregno. Nel giugno 1502 è a Urbino presso Cesare Borgia, noto come il Valentino, figlio di papa Alessandro VI. Giulio II nato come Giuliano della Rovere è stato uno dei più celebri Pontefici del Rinascimento. Anche per tale ragione – e a causa della posizione del papa rispetto a Genova, staccatasi dalla Francia – i rapporti tra Luigi XII e G. divennero tesi, in particolare dopo il rifiuto del re, nel luglio del 1507, di consegnare al papa i Bentivoglio, rifugiatisi a Milano. L’aiuto prestato dai francesi nell’occasione fu pagato in denaro e con l’elevazione al cardinalato di tre francesi. Trae origine proprio dall’esperienza romana di quell’autunno del 1503 il successivo ‘ripensamento’ teorico di M. sulla «mala elezione» di Cesare Borgia contenuto in Principe vii. L’arte dello stato e la cognizione delle storie, Roma 2006; A. Capata, L’immagine machiavelliana di Giulio II nella Legazione presso la corte papale del 1503, in Giulio II. Tuttavia M. è disposto a riconoscere un lato costruttivo della politica di G., come si legge in Principe xi 12-15, 18: Surse di poi Alessandro VI, il quale, di tutti e’ pontefici che sono mai stati, mostrò quanto uno papa e col danaio e con le forze si poteva prevalere; e fece, con lo instrumento del duca Valentino e con la occasione della passata de’ franzesi, tutte quelle cose che io discorro di sopra nell’azioni del duca. Giuliano Della Rovere nacque ad Albisola, presso Savona, il 5 dic. In primavera G. si trasferì a Rimini, dove ebbe notizia di un concilio antipontificio che si sarebbe dovuto aprire a Pisa nel settembre, convocato da cardinali francesi con l’intenzione di muovere la crociata e riformare la Chiesa. Dumesnil, Histoire de Jules II. – Appartenente alla gente Giulia, gente patrizia romana che, già illustre nel sec. [dal lat. di Machiavelli il proprio braccio destro, affidandogli gli incarichi diplomatici più delicati; Niccolò conobbe Ce-sare Borgia e seguì a Roma il conclave che elesse pa-pa Giulio II. Scrittore, uomo politico, storico e filosofo italiano (Firenze 1469-1527). A essi il Della Rovere avrebbe dedicato, il 30 apr. Sessione finale del Convegno Metafore di un pontificato. La situazione di Firenze, al centro del contrasto tra Luigi XII Scomparso dalla ... (propr. Dal 1483 al 1502 fu vescovo di Bologna e dal 1502 al 1503 guidò la diocesi di Vercelli. Giuliano Della Rovere, nato ad Albisola, presso Savona, il 5 dicembre 1443 da Raffaello e Teodora di Giovanni Manirola, entrò nell’ordine francescano sotto la protezione dello zio Francesco Della Rovere che lo inviò a Perugia per seguire gli studi giuridici. I primi anni. 01/10/2015 Niccolò Machiavelli 19 GIULIO II (Giuliano della Rovere) 1503-13 papa Vuole restaurare l’autorità papale nello Stato pontificio Riconquista quasi tutta la Romagna Prima nemico e poi collaboratore di Venezia, organizza con lei, la Spagna e Inghilterra … Una nuova testimonianza di M. ci viene a proposito del gesto più ardito di G.: il rovesciamento di fronte con i francesi che, da alleati di ferro dal momento del conclave fino alla lega di Cambrai, divengono nemici violentissimi con la lega Santa del 1511. Il Principe. Ad essi dedicò il 30 aprile 1477 un monumento funebre nella chiesa dei SS. PAOLO (Paolino). Il 9 agosto fu scomunicato il duca di Ferrara Alfonso I d’Este, alleato dei francesi. Francescano, attese a Perugia dal 1468 a studî di diritto; dallo zio paterno Francesco, papa Sisto IV, ebbe, il 16 dicembre 1471, la porpora cardinalizia col titolo di S. Pietro in Vincoli e più tardi anche ... giùlio2 s. m. – In numismatica, nome dato al grosso o carlino papale dal 1504 – quando dal papa Giulio II (da cui prese il nome) fu aumentato di peso e migliorato d’intrinseco – fino al 1540, quando cominciò a prevalere il nome di paolo. Machiavelli cita anche due esempi moderni per corroborare la sua tesi, ovvero Pier Soderini (il Gonfaloniere perpetuo della Repubblica di Firenze, di cui era stato collaboratore e amico nel periodo 1502-1512) e papa Giulio II, citato a più riprese anche nel Principe: il primo viene descritto come un uomo prudente e cauto sulla falsariga di Q. Fabio Massimo, cosa che gli permise di prosperare nei tempi … La prima preoccupazione ‘pratica’ legata all’elezione di G. risiede per M. nel clima di ‘sospetto’ unanimismo in cui era maturata la sua rapidissima elezione. 4. By using our site, you agree to our collection of information through the use of cookies. Il 4 ottobre fu stipulata la lega Santa fra il papa, Venezia, Ferdinando il Cattolico e – dal 17 novembre – Enrico VIII d’Inghilterra contro la Francia. Nel corso dell’estate il papa lavorò attivamente alla costruzione di un’alleanza con Venezia, Spagna e Inghilterra in funzione antifrancese. Giulio II (1503-1513), Roma, Roma nel Rinascimento 2010, p. 29-43 [Nicolo Machiavelli al Magnifico Lorenzo de’ Medici] ... agli attacchi dei Veneziani e, nel 1510, a quelli del Papa Giulio II, è unicamente perché la sua famiglia era già stabilita da lungo tempo nel suo ducato. Machiavelli, Niccolò - Il principe nuovo: Cesare Borgia ... e grazie a circostanze fortunate (per il Valentino essere figlio del papa). 1443 dalla modesta famiglia di Raffaello e di Teodora di Giovanni Manirola. Giuliano della Rovere, francescano, fu creato cardinale dallo zio Sisto IV nel 1471; dopo aver assolto numerosi incarichi politici e diplomatici, divenne potentissimo con l’elezione di Innocenzo VIII, a lui legato da vincoli di gratitudine. Che le perplessità di M. persistano anche dopo la morte di G. è evidente dal trattamento riservato al pontefice negli scritti teorici realizzati nei dieci-quindici anni successivi all’elezione papale. Leone X, dopo due pontificati energici e ambiziosi, trovò nel 1513 la sede papale «potentissima», ovvero rinvigorita sul piano militare. Prima dell’elezione al papato, avvenuta il 1° novembre 1503, Giuliano partecipò con un ruolo di primo piano a tre diversi conclavi: quello del 1482, convocato dopo la morte di Sisto IV (12 agosto 1484), che portò all’elezione di Innocenzo VIII (dove Giuliano riversò strategicamente sul futuro eletto, Giovanni Battista Cibo, i voti da lui controllati); il conclave seguìto alla morte di Innocenzo VIII, avvenuta il 25 luglio 1492, da cui uscì papa Alessandro VI (in questo caso Giuliano, pur avendo l’appoggio della Francia e del re Ferdinando di Napoli, venne sconfitto dall’abile compravendita di voti di Rodrigo Borgia); il conclave che elesse il 22 settembre 1503 papa – con il nome di Pio III – Francesco Todeschini-Piccolomini (voluto fortemente da Giuliano in chiave antifrancese, contro la candidatura del cardinale Georges d’Amboise) destinato però a un regno di soli ventisei giorni. login. L’obiettivo primario di G. era il recupero delle terre della Romagna occupate dai veneziani nei giorni della sua incoronazione. L’azione fu però interrotta nell’agosto da una grave malattia (probabilmente sifilide) che sembrò condurlo alla morte, ma dalla quale improvvisamente si riprese (come già accaduto in passato): il 28 agosto era sulla via della guarigione e poteva proseguire nella sua politica ostile al concilio di Pisa e alla Francia. Inoltre, l’editto di convocazione del concilio pisano organizzato dai francesi fu dichiarato non valido e fu pronunciato l’interdetto contro Pisa (il concilio pisano, che si aprì poi il 5 novembre, denunciò i costumi corrotti di G., ma non ebbe il successo sperato, e dopo le prime riunioni si trasferì a Milano). Il 2 gennaio 1511, pur convalescente, partì da Bologna in lettiga insieme con le sue truppe: «vederò, si averò sì grossi li coglioni come ha il re di Franza!», avrebbe esclamato al momento della partenza secondo il veneziano Gerolamo Lippomano, che faceva parte del seguito papale (così come riferito da M. Sanudo nell’11° vol. Ma il M. teorico non riconosce una «virtù» a G., salvo rare concessioni, come in Principe xvi dove viene citato tra coloro che hanno utilizzato la fama di «liberale» per ottenere il consenso, e poi disfarsene senza timore di apparire «misero»; oppure in Discorsi III xliv 1, dove G. viene indicato come personaggio esemplare per dimostrare come «e’ si ottiene con l’impeto e con l’audacia molte volte quello che con modi ordinarii non si otterrebbe mai». Muore Giulio II e lo sostituisce nel 1513 Giovanni de' Medici col nome di Leone X. Machiavelli non nutre più alcuna speranza di tornare alla vita politica attiva. Agli inizi di settembre, quando Carlo VIII varcò la frontiera verso l’Italia, Giuliano era al suo fianco e lo accompagnò fino a Roma, dove entrarono il 31 dicembre. Lezioni Vedi tutti. A partire dal 1480 creò un dominio personale nel monastero di Grottaferrata, che deteneva a titolo commendatizio. Academia.edu no longer supports Internet Explorer. Enciclopedia machiavelliana", Roma, Istituto dell’Enciclopedia italiana, 2014, vol. Leonardo presso Giulio II nei promi mesi del 1505. Maria Grazia Blasio, Machiavelli, Giulio II e il principato ecclesiastico Isabella Iannuzzi, Le radici culturali di uno spagnolo alla corte papale: Bernardino de Carvajal Rosanna Alhaique Pettinelli, Raffaele Maffei e i Commentarii Urbani Rossella Bianchi, Pier Francesco Giustolo fra Pomponio Leto e Angelo Colocci Enter the email address you signed up with and we'll email you a reset link. Nel conclave indetto per l'elezione del nuovo pontefice - durato dal 31 ottobre al 1º novembre 1503- il cardinale della Rovere riuscì, con un'abile azione diplomatica, a ottenere l'appoggio di Cesare Borgia (che così sperava di creare un debito di gratitudine nell'antico avversario di suo padre) e venne eletto Papa c… A giugno la tensione con la Francia subì un’impennata, tanto che nel mese successivo G. provò a sobillare Genova contro Luigi XII. Giampaolo Baglioni, Giulio II e i ‘Ghiribizzi al Soderini’, in Machiavelli e il mestiere delle armi; guerra arti e potere nell’Umbria del Rinascimento, a cura di A. Campi, E. Irace, F. F. Mancini, M. Tarantino, Perugia, Aguaplano, 2014, pp. Filosofia. Il papa poté così recuperare Ravenna, Faenza, Imola e Forlì; Bologna, da cui fuggirono definitivamente i Bentivoglio, scomunicati dal papa, fu ripresa il 13 giugno dal duca di Urbino in nome della Chiesa. Il brano si può suddividere in quattro parti: 1. l’enunciazione della tesi secondo cui la fortuna condiziona per metà le vicende umane, mentre l’altra metà è decisa dall’agire dell’uomo; 2. l’idea, che il principeper conservare il potere dovrebbe essere capace di adattare la propria condotta al mutare delle circostanze e dei tempi; 3. l’esempio specifico di Giulio II; 4. la conclusione secondo cui l’uomo impetuoso ha maggiori possibilità di dominare la fortuna che come una donna, preferisce gli audaci. Nel frattempo l’esercito francese, del quale faceva parte Giovanni Bentivoglio, si trovava ormai nei pressi di Bologna, ma G. preferì retrocedere. L’elezione dello zio al soglio pontificio come Sisto IV, avvenuta il 9 agosto 1471, gli consentì di compiere una folgorante carriera ecclesiastica: il 16 ottobre di quello stesso anno fu nominato arcivescovo di Carpentras e legato d’Avignone e il 15 dicembre cardinale di S. Pietro in Vincoli. L’11 novembre G. entrò trionfalmente in città. Acquista LEONARDO da VINCI e papa GIULIO II. Giulio II (1503-1513), Viterbo 2009, a cura di P. Procaccioli, M. Chiabò, A. Modigliani, Roma 2010, pp. Picotti, La politica italiana sotto il pontificato di Giulio II, Pisa 1948; P. Pieri, Il Rinascimento e la crisi militare italiana, Torino 1952; G. Sasso, Niccolò Machiavelli. Sa vie et son pontificat, Paris 1873; M. Brosch, Papst Julius II. F. Gilbert, Machiavelli e Guicciardini. M. ebbe modo di osservare da vicino la carriera politico-militare di G., ricavandone una potente suggestione antropologica che lo spinse a ritagliare sulla sua figura un particolare tipo di principe: l’«impetuoso» che si contrappone al «respettivo». Le quali cose Iulio non solum seguitò ma accrebbe, e pensò a guadagnarsi Bologna e spegnere e’ viniziani e a cacciare e’ franzesi di Italia: e tutte queste imprese gli riuscirno, e con tanta più sua laude quanto lui fece ogni cosa per accrescere la Chiesa e non alcuno privato […]. Iulius]. Di tenore simile risulta un passaggio in Discorsi III ix 15-16: Papa Iulio II procedette in tutto il tempo del suo pontificato con impeto e con furia; e perché gli tempi l’accompagnarono bene, gli riuscirono le sua imprese tutte. Dopo gli scritti politici presentati nelprimo volume, questo secondo raccoglie un'ampia scelta di lettere e legazioni, cioè i documenti dell'attività diplomatica di Machiavelli. 65-80. di Alessandro Capata - Evento fondamentale di quegli anni fu l’incontro a Lione, nell’aprile 1494, con Carlo VIII e gli inviati di Milano e Venezia che stavano trattando le modalità dell’intervento francese in Italia. 1511-1513, Bologna 1904; E. Rodocanachi, Le pontificat de Jules II, Paris 1928; P. Paschini, Roma nel Rinascimento, in Storia di Roma, 12° vol., Bologna 1940; G.B. - Pittore e architetto (Urbino 1483 - Roma 1520). Per contrastare la fortuna, … dei suoi Diarii, a cura di R. Fulin et al., 1886, col. 722). Arti e tecniche. 287-375; F. Guicciardini, Storia d’Italia, a cura di S. Seidel Menchi, introduzione di F. Gilbert, Torino 1971; Erasmo da Rotterdam, Papa Giulio scacciato dai cieli, a cura di P. Casciano, Lecce 1998. M. guarda con grande attenzione alla «natura» di questo pontefice, al suo carattere brusco e collerico, al suo essere così lontano dal suo ideale di principe «prudente» che sa «vedere discosto». Giulio II (1503-1513), Roma, Roma nel Rinascimento 2010, p. 29-43, Lettere diplomatiche (da Enciclopedia Machiavelli, Roma 2015). Pensiero politico e storiografia a Firenze nel Cinquecento, 1970, pp. Nel 1500 Giuliano ricevette da Alessandro VI la concessione dell’abbazia di Chiaravalle in cambio del suo appoggio alla politica del Valentino che stava costituendo uno Stato nell’Italia centrale. Machiavelli conclude dicendo che gli uomini sono felici se la fortuna è … La politica di G. era funzionale al suo disegno di consolidamento dello Stato della Chiesa: a tal fine egli emanò una serie di provvedimenti amministrativi e finanziari, oltre all’avvio di una sorprendente politica matrimoniale tra giovani della sua famiglia, compresa la figlia naturale Felice, e membri delle rivali famiglie romane degli Orsini e dei Colonna, i cui destini venivano così legati al papato. Machiavelli, Giulio II, il principato ecclesiastico, in Metafore di un pontificato. Bibliografia: Fonti: L. Wadding, Annales minorum, 14° vol., Roma 1735, p. 91; Bullarium diplomatum et privilegiorum sanctorum Romanorum pontificum, a cura di A. Tomassetti, 5° vol., Torino 1860; M. Sanudo, Diarii, a cura di R. Fulin, F. Stefani, N. Baroz et al., 58 voll., Venezia 1878-1903; J. Burckard, Diarium sive Rerum urbanarum commentarii 1483-1506, éd. Attualità. Ma la salute di G. era ormai irrimediabilmente compromessa: il 10 gennaio 1513 convocò il nipote Francesco Maria, che deteneva la rocca di Pesaro, e lo assolse da tutti gli omicidi, i furti e le stragi commesse. Infine, nelle Istorie fiorentine sarebbe ravvisabile, secondo Dionisotti (1980, pp. Dopo un'infanzia trascorsa ... Giuliano della Rovere nacque ad Albissola presso Savona il 5 dicembre 1443, da povera famiglia. Giulio II inganna colpevolmente Cesare: “Giulio sol lo nutrì di speme assai, | e quel Duca in altrui trovar credettte | quella pietà che non conobbe mai”. Il pontificato di G. è largamente segnato, per M., dalla natura di un papa «furioso» e monolitico, incapace di mutare di segno come richiesto al «savio» per assecondare la «fortuna», ma incapace anche di attenersi ai più consolidati precetti quattrocenteschi di governo fondati sulla «prudenza». II, pp. Negli anni del pontificato di Alessandro VI, Giuliano visse spesso nella fortezza di Ostia, da cui usciva solo sotto scorta armata. Cultura e letteratura del pieno Rinascimento, 2008, p. 161): «Giulio II non diventerà mai un modello politico come il Valentino (di cui peraltro aveva determinato la sconfitta)». Affiancando personaggi del calibro di Cesare Borgia e Giulio II si rese conto dell’arretratezza della repubblica fiorentina e nelle lettere che mandava alla sua città, oltre a riferire ciò di cui era incaricato, criticava in maniera non troppo velata l’atteggiamento attendista della Signoria Fiorentina. Papa (Albissola 1443-Roma 1513). 1477, un monumento funebre nella chiesa dei Ss. und die Gründung des Kirchenstaates, Gotha 1878; A. Luzio, Federico Gonzaga ostaggio alla corte di Giulio II, «Archivi della Reale Società romana di storia patria», 1887, 9, pp. L’11 aprile i due eserciti si scontrarono sotto le mura di Ravenna: i francesi uscirono vincitori contro le truppe di Ramón de Cardona, comandante della lega Santa, pur se a prezzo della morte dello stesso Foix. Non aver impedito l’elezione di Giulio II al Soglio Pontificio. Sebbene in questa legazione sia Luigi XII a esser posto sotto la lente di ingrandimento di M., tuttavia è ben individuabile lo sconcerto machiavelliano per l’irrazionalità della posizione di G., oltre al palese disappunto per la scelta antifiorentina contenuta nella decisione di contrastare la Francia. Tutte imprese che gli riuscirono con «laude» perché non destinate a favorire «alcuno privato» (come nel caso di Alessandro VI con Cesare Borgia), ma concepite «per accrescere la Chiesa». M. tornò di nuovo sull’impresa di Perugia in Discorsi I xxvii evidenziando come G. si mise alla mercé di Giampaolo Baglioni confidando temerariamente (ma con successo) nella propria autorità. Storia del suo pensiero politico, Napoli 1958, Bologna 19933; L. von Pastor, Storia dei papi dalla fine del Medioevo, 3° vol., Roma 1959, e 2° vol., Roma 1961, ad indices; F. Chabod, Scritti su Machiavelli, Torino 1964; C. Fusero, Giulio II, Milano 1965; M. Caravale, A. Caracciolo, Lo Stato pontificio da Martino V a Pio IX, Torino 1978, pp. 99 e segg. A lui si deve la fondazione dei Musei Vaticani e viene ricordato dalla storiografia come il “papa guerriero” e “il papa terribile”. M. sapeva bene chi fosse «San Pietro ad Vincula», sapeva che G. era alla quarta partecipazione al conclave, che aveva mancato di un soffio l’elezione nell’ultimo, recentissimo, del settembre 1503, quando nella prima votazione aveva ottenuto il maggior numero dei voti, che era insomma un cardinale potente e temuto già da una ventina d’anni. Ostile ad Alessandro ... Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 57 (2001). Perché la scelta del Borgia non fu utile,nei fatti, alla causa di Machiavelli? L’11 ottobre il papa lanciò la scomunica contro Giovanni Bentivoglio e l’interdetto contro Bologna; intanto le truppe francesi si avvicinavano a Modena mentre quelle del papa conquistavano e depredavano il contado bolognese. E in Francia Machiavelli si recò numerose volte (nel 1500, nel 1504 , nel 10 e nell’11 ) , tanto da conoscere molto bene la struttura di questo stato e da poter analizzare con precisione le ragioni della forza e del prestigio dei Francesi e, insieme , le cause dei loro insuccessi. Il 20 gennaio, dopo giorni di assedio sotto le mura, entrò a Mirandola arrampicandosi con gran fatica su una scala a pioli, in quanto la porta era murata e il ponte abbattuto, dimostrando un indistruttibile vigore. Ha trovato adunque la Santità di papa Leone questo pontificato potentissimo. 543-547, Francesco Soderini (da Enciclopedia Machiavelli, Roma 2015), Machiavelli, Giulio II, il principato ecclesiastico, in Metafore di un pontificato. In Principe xxv 18, 24 leggiamo: Papa Iulio II procedé in ogni sua cosa impetuosamente, e trovò tanto e’ tempi e le cose conforme a quello suo modo di procedere che sempre sortì felice fine. Poi si paria di Giulio II che è stato un uomo impetuoso perché si impadronì di Bologna senza che nessuno glielo impedisse. Il giudizio di M., emerso già dalle primissime mosse di G., nasce da un’avversione innata dei fiorentini per le modalità assolutamente impulsive e non prudenti del nuovo papa. Per i fiorentini G. era un personaggio sbalorditivo, un vero ‘outsider’, e anche altri «oratori» di Firenze riportavano giudizi stupefatti sul modo di agire del papa, per il quale prefiguravano sempre una rovina politica e militare imminente che però non si realizzò mai (cfr. Sul letto di morte investì il nipote della signoria di Pesaro e nella notte tra il 20 e il 21 febbraio morì. La foga con la quale G. si lanciò nell’operazione di recupero territoriale della Romagna ai danni del Valentino, osservata da M., fu il primo sintomo evidente di questa modalità. Giulio II. login. ... la malattia e l’ostilità del nuovo papa Giulio II). Jules II, Paris 1898; R. Honig, Bologna e Giulio II. Ostile ad Alessandro VI, alla ... Giùlio II papa. 1. La riforma monetaria di Giulio II. Essais et esquisses. Questi problemi furono superati nel corso dell’inverno, quando andò profilandosi l’alleanza tra Massimiliano I d’Asburgo e il papa in funzione antiveneziana e un armistizio tra Francia e impero. II: Lettere, legazioni e commissarie. Nel corso dell’inverno addirittura Giuliano si impegnò nelle trattative per il matrimonio tra il duca Valentino e Carlotta d’Albret e nella stipulazione dell’accordo tra Venezia e Luigi XII per la spedizione contro il ducato di Milano. La maturazione di questa clamorosa posizione antifrancese di G., successiva alla sconfitta dei veneziani ad Agnadello, è testimoniata da M. nella terza legazione in Francia, svoltasi dal 20 giugno al 24 settembre 1510: «la rottura tra ’l Papa e questo Re si crede si possa dire certa [...] considerando quello si mormorava qua» (M. ai Dieci, 18 luglio 1510, in LCSG, 6° t., p. 433). Le lettere di M. ai Dieci costituiscono il resoconto dettagliato delle prime, energiche mosse del nuovo pontefice che lasciano intendere la natura tempestosa del papato appena inaugurato. L’orazione di apertura fu tenuta da Egidio da Viterbo che stigmatizzava duramente la decadenza morale della Chiesa e l’essersi affidata più alle armi che alla fede, incorrendo così nel castigo divino, la cui prima manifestazione era stata la sconfitta di Ravenna. In appoggio al papa intanto affluivano in Italia le milizie dei Cantoni svizzeri e contemporaneamente aumentavano le difficoltà dell’esercito francese. Machiavelli e la politica: il "Principe" 18/27. Da ricordare inoltre – come esempio negativo – il giudizio contenuto in Principe xiii dove M. contesta l’uso delle armi ausiliarie adducendo l’«esemplo fresco» (Principe xiii 3) di G.: «Le arme ausiliarie, che sono l’altre arme inutili, sono quando si chiama uno potente che con le sue arme ti venga a difendere, come fece ne’ prossimi tempi papa Iulio» quando chiamò in suo aiuto Ferdinando il Cattolico (come membro della lega Santa) per conquistare Ferrara.